Biografia e Contatti


Come si scriveva un tempo, in risposta ai nuovi commentatori... Benvenuto sul blog!

Cronache Bizantine è il plurale di Cronaca Bizantina, il giornale di D'Annunzio e Sommaruga di fine '800. Volevo un nome che fosse italiano, ma che come denota la copertina mantenesse un' immediata impressione di Secessione Viennese, che trasmettesse la sensazione del miglior liberty, quello mitteleuropeo. 

Mi chiamo Zeno Saracino; sono nato nel '92, a Trieste, dove tutt'oggi vivo e lavoro. 
Ho studiato Discipline storiche e filosofiche per la laurea triennale dell'ex Dipartimento di Lettere, conseguendo la tesi con una ricerca d'archivio sulla storia di Gorizia nel 1848 (dicembre 2015). 
Nel nuovo dipartimento di Umanistica ho conseguito la laurea magistrale in Studi storici dal medioevo all'età contemporanea, con una specializzazione in Storia dell'ebraismo (ottobre 2017). Si è trattato di un lungo lavoro di ricerca sui carteggi e i diari depositati nel fondo Filippo Zamboni del Civico Museo di Storia Patria. La tesi si propone di analizzare il carteggio di Filippo Zamboni con personalità ebraiche, evidenziando i larghi margini di libertà permessi nell'ultimo quarto dell'ottocento dal liberalismo austro-ungarico. Il lavoro è stato successivamente oggetto di una pubblicazione accademica per i Quaderni Giuliani di Storia, sottoposto a peer review

Sono il responsabile dell'archivio e del Museo sportivo della Società Ginnastica Triestina ASD (SGT).
Un museo piccolo, ma denso di storia: tra i primi musei sportivi italiani, risalendo al 1972, e collocato a propria volta in una delle polisportive più antiche d'Italia. La storia di una società che è, nel suo piccolo, la storia di Trieste tra ottocento e novecento, tra grandezze e cadute.
Se vi va, perchè non passare a fare un salto?
C'è sempre spazio per una collaborazione...

E in ambito di collaborazioni, ho conseguito nel 2020, dopo due anni di tirocinio, il patentino di giornalista pubblicista: se vi serve una persona che scriva per agenzie stampa, articoli SEO, approfondimenti, ricerche storiche e archivistiche, non avete che da contattarmi via Linkedin o via mail e ne parliamo. 

Il mio campo è l'Ottocento e in senso più largo la Storia moderna, intesa con buona approssimazione dal 1500 al 1700.
Ritengo di avere una buona conoscenza del Risorgimento, della Storia locale dal XVIII al XIX secolo e a grandi linee degli Imperi centrali – germanico e austro-ungarico – fino ahimé alla loro dissoluzione con la prima guerra mondiale.
A Trieste gestisco con altri due colleghi la sezione giovani di Italia Nostra. L'attività si è concentrata sul Porto Vecchio e sull'archeologia industriale in via di restauro (Centrale Idrodinamica, Sottostazione Elettrica, i magazzini a due piani del 1880-90).

Questi interessi confluiscono nel blog, che considero non un espositore quanto un laboratorio di idee, un calderone di riflessioni, segnalazioni e materiale “grezzo” elaborato sull'entusiasmo del momento. Senza difficoltà potrei scrivere un articolo di 200 parole al giorno, dando un “tono” da newser; preferisco tuttavia usare Cronache Bizantine come luogo di sperimentazione, un blog dove postare articoli lunghi, complessi, alcuni direbbero contorti. Più volte ho recuperato vecchio materiale sulle Cronache e l'ho riciclato riducendolo di spessore e stile barocco per un'altra pubblicazione. 
Uno Zibaldone, se volete, spero meno deprimente dell'omonimo leopardiano.

Oltre alla storia, troverete sulle Cronache recensioni di saggi e romanzi, quest'ultimi principalmente d'horror e fantascienza. Rispetto al mainstream, ritengo che molti libri siano belli nel senso oggettivo e brutti nello stesso senso; che vi siano criteri deducibili dai manuali di scrittura con cui poter con sicurezza definire se un libro è buono o cattivo.  
Un romanzo giudicato negativamente non è giudicare male una persona; il processo è rivolto solo contro la carta stampata che si esamina, non verso la moralità del soggetto.

Riguardo ai “classici”, abbondante materiale è disponibile su Tolkien e Lovecraft, sia come autori letterari con una loro dignità, che come fenomeni transmediali, diffusosi negli anni dello scoppio di Internet
(il primo con la trilogia jacksoniana, il secondo coi meme su Cthulhu).

Nei primi anni il blog era noto come Zenoraptor. Uso spesso come pseudonimo Coscienza, Coscienza Zeno, Coscienza di Zeno, un tempo accompagnato dal magnifico quadro di Arnold Böcklin, Autoritratto con Morte violinista (1872). E' un gioco di parole col mio nome, dai tempi di Repubblica@scuola.

Di seguito, vi lascio con qualche etichetta del blog e con i contatti social.  

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Email: zenozen156 (chiocciola) gmail (punto) com 
I messaggi automatici, le email da listino della spesa e i messaggi copia-incollati verranno ignorati e/o cestinati. 

… la letteratura in immagini, di cui la critica non si occupa e che i dotti notano appena, è estremamente coinvolgente, (e lo è stata) in tutte le epoche, e forse anche più dell'altra (la letteratura scritta)... essa agisce principalmente sui bambini e sul popolo minuto, vale a dire sulle due classi di persone che è più facile fuorviare e che sarebbe più desiderabile moralizzare.
(Rodolphe Topffer sui fumetti, 1845)

Fantascienza vittoriana, rivista alla luce dell'atrocità del ventesimo secolo. Retronostalgia venata di cinismo. Fiducia nel positivismo nell'epoca del complotto e del dogma irrazionalista.
Mi concentro solitamente sulla Belle Epoque, piuttosto che sull'età Vittoriana, e preferisco ambientare le mie storie in città immaginarie che solo ricordino (o ricostruiscano) le città del Brasile. Inoltre, i miei personaggi sono di solito i dissidenti, la classe povera, i sindacalisti e gli anarchici dei primi anni del 900. Penso che lo steampunk abbia bisogno di più attentati, più rivoluzioni. Dopotutto, il passaggio dal vecchio al nuovo secolo fu caratterizzato dalle fabbriche e da turni di diciotto ore e dalla ricerca della libertà. Non solo da carine macchine a vapore e i loro inventori. (Jacques Barcia on Steampunk)

Non viviamo davvero in un'esistenza dove i diversi aspetti della nostra società sono divisi in scomparti nello stesso modo in cui è divisa una libreria. In una libreria, avrai una sezione che è di storia, una di politica, una sulla vita di ogni giorno, o sull'ambiente, o sui grandi pensatori contemporanei, o sulle mode attuali. Tutto, in queste cose, è politica. Tutte queste cose non sono divise in scomparti; sono mischiate tutte assieme. E penso sia inevitabile che arrivi a esserci un elemento politico in tutto quello che facciamo o non facciamo. In tutto quello che crediamo o non crediamo. (Alan Moore on Politics)

H.P. Lovecraft piace a tutti. In realtà, Lovecraft piace a pochi. Leopardi americano, il cantore di Providence è una continua antitesi ai nostri tempi. Anti-capitalista, anti-freudiano, anti-liberale, anti-mercantilista, anti-progressista, anti-religioso. Ateo. Solitario. Un pessimismo dilaniante che rifiuta qualsiasi ideologia, che le rigetta disgustato. Scrittore mitopoietico, piuttosto che romanziere. Lovecraft dalla cultura moderna è stato sì assimilato, ma in comode pillole, in slogan (Cthulhu, Dagon, gli Antichi) che hanno snaturato il messaggio originale.

Cosa dire? Un padre del fumetto contemporaneo. Un antimodernista irrigidito nelle sue convinzioni.
Un mago nell'epoca delle lampadine e dei transistor. Uno steampunker prima che lo steampunk diventasse mainstream. Fastidioso, inclassificabile.

Si potrebbe iniziare questo capitolo nel modo in cui si raccontano le favole: 
«C'era una volta una sovrana potente e temuta, il cui regno si estendeva su una gran parte del globo. Il suo nome era Vittoria». Il regno della regina Vittoria, durato dal giugno del 1837 al gennaio del 1901, ha infatti la stessa duplice natura delle fiabe, appartenendo a un'epoca che sembra remota per molte sue caratteristiche e, nello stesso, tempo, proiettandosi nella dimensione dell'attualità, suscettibile di essere rivisitata alla luce della nostra sensibilità moderna.  

 

2 commenti:

Karl Peter Peschier ha detto...

Interessante! Molto bel lavoro... piacere di averti, concedimi il fraterno tu, come "amico" in FB, e come sodale in NOI DELLE VECCHIE PROVINCE. Magari col tempo, se ne avrai voglia e spazio a disposizione, mi piacerebbe porre al tuo giudizio un racconto, un romanzo breve, che ho scritto e si intitola DIPENDE, perché tutto dipende dalla prospettiva da cui guardi la vita e, in questo caso, la nostra storia dopo la tragica dissoluzione degli Imperi Centrali. Grazie dell'attenzione.

Nicola Sparano ha detto...

A proposito dello smidollato che si è tuffato dal castello e che sarà sanzionato...che gli faranno, che sanzione avrà il giovine...certamente, sicuramente qualcosa che non sarà mirata a fargli comprendere la cavolata fatta!Sarebbe così semplice affidarlo per qualche mese alla ditta di giardinaggio che cura il parco di Miramare...avrebbe la possibilità di meditare...è se poi si rituffasse allora bisognerebbe prendere provvedimenti più drastici e severi...condannarlo alla conta di tutte le viti a croce...a stella e financo forse anche a brugola con le quali qualche mentecatto è stato autorizzato a restaurare così le porte del Cigno di Grignano...che Dio lo fulmini insieme a chi ha permesso ciò...ma adesso c'abbiamo il numero e l'uomo che col cacciavite potrà rimuoverle tutte...è se si tuffasse per la terza volta?...E che cazzo!Sta volta se l'è meritato!