lunedì 15 agosto 2016

Providence 06: Out of Time, di Alan Moore. Traduzioni dal francese, annotazioni, analisi.


Seconda collaborazione col blog dell'amico Zeno e seconda incursione nel mondo delle traduzioni. Siamo al sesto capitolo della storia di Alan Moore, alle prese con la lenta discesa tra il sogno e l'incubo del giornalista Robert Black. Questo numero della graphic novel è intitolato “Out of Time”, un ovvio riferimento a una tra le storie di Howard Phillips Lovecraft che preferisco, The Shadow out of Time, da noi L'ombra venuta dal tempo. Scritta a meno di un anno dalla sua morte, è ancora ispirata a un sogno, e mescola mito (anzi Miti), fantascienza e orrore in maniera magistrale. La possessione e la conseguente perdita del sé, lascia spazio alla meravigliosa possibilità di accedere all'esistenza tramite una “interfaccia organica”, un corpo alieno la cui sola vista potrebbe portare alla follia le nostre menti. Eppure il fascino (della conoscenza quindi dell'ignoto) ha la meglio sull'orrore e per una volta il confronto con realtà nate “altrove” non ha conseguenze nefaste, almeno finché non viene scoperchiata una certa botola di pietra...

Proprio i temi della possessione (mentale e fisica) e della perdita dell'identità sono al centro di questo sesto numero di Providence, con una scena di raro impatto in quanto a violenza psicologica. Black si salva solo grazie alla sua capacità di razionalizzare, ridurre a un possibile sogno (o stato ipnotico) quanto di sovrannaturale gli continua ad accadere, muovendosi in uno stato di sogno lucido tra demoni, ghoul, spiriti reincarnati, modifiche dello spazio tempo, esseri intra dimensionali e sogni premonitori.

Tutto questo sta, come una sorta di “Yog-Sothoth narrativo”, nelle pagine e tra le pagine.
È la porta, che conduce a una nuova consapevolezza, ed è la chiave.
È nelle parole e nei lori duplici, malleabili significati.
Parole nella nostra lingua e parole in Aklo, l'idioma, del tutto inventato, capace di aprire le porte su altri stati percettivi, quindi su altre realtà. Come nel racconto From Beyond (Dall'altrove), iniziamo assieme al nostro Robert Black a essere partecipi di una molteplicità di mondi che si intersecano, a noi del tutto invisibili finché una qualche scienza (o magia, ma le sappiamo equivalenti), non ci rendono capaci di questa nuova visione.

Nel caso di Providence e del suo “araldo”, Robert Black, siamo di fronte a un cammino iniziatico attraverso l'America dei primi del '900, con i suoi luoghi segreti e i suoi “immigrati”, giunti da altre dimensioni spazio temporali, filtrati dal passato o dagli spazi siderali.

Se questo cammino condurrà a una visione di meraviglia, paragonabile alla città al tramonto la cui bellezza era celata dall'opera del Caos Strisciante, oppure alla conoscenza di un orrore tale da rendere l'oblio l'unica salvezza, come la vista di una nuova R'lyeh emersa dalle acque insanguinate da millenni di guerre, solo i prossimi numeri di Providence potranno dirlo.



Out of Time


In breve: Robert Black si risveglia nella casa del dottor Hector North, dove si era rifugiato alla fine dell'episodio precedente. Ritorna al college di Sant'Anselmo, dove si reca alla biblioteca per avere accesso al libro di Hali. Si reca quindi a casa di Elspeth Wade, dove viene posseduto e violentato. Da lì fugge verso Manchester.

Copertina
L'edificio riprodotto in copertina è la “Alumni Hall” del college di Sant'Anselmo a Manchester (New Hampshire), che appare anche nelle prime sei pagine di Providence 05.
Il college è l'equivalente della Miskatonic University dell'universo lovecraftiano.

Black aveva appreso dell'esistenza dell'edificio da Garland Wheatley (Providence 04, pagina 9), che aveva anche rivelato come una copia del Kitab (l'equivalente del Necronomicon) era stato donato dal circolo della Stella Sapiente al college.

Pagina 1

Vignette da 1 a 4

Le voci sono del dottor Hector North e del suo compagno James Montague, l'equivalente del dottor Herbert West e del narratore (senza nome nel racconto di Lovecraft) dalla storia intitolata “Herbert West, rianimatore”.

Vignetta 1

Le vignette i cui colori tendono al verde rappresentano i sogni di Black, che spesso includono visioni del futuro (cfr. Providence 03, pagine da 18 a 21), in questo caso alternate con vignette nei colori normali, che ci riportano al presente (nel 1919).

I bordi delle vignette sono diritti, il che, come abbiamo visto nei numeri precedenti e dal Neonomicon, sta a indicare una sequenza con un elevato contenuto di elementi paranormali. Queste vignette presentano invece bordi imprecisi, disegnati a mano.

Si intravede parte di una pagina del libro di Hali della Saggezza Stellare, pubblicato nel 1651, traduzione dall'arabo dell'originale Kitab Al-Hikman Al-Najmiyyaon (pubblicato nel 703 a.C.), noto anche nella sua versione latina, il libro della Stella Sapiente (pubblicato all'incirca nel 1250). Il testo è l'equivalente in Providence del Necronomicon inventato da Lovecraft. Del Kitab è possibile saperne di più rileggendo l'opuscolo di Suydam (Providence 02, pagine da 32 a 40).

“Nero è il messaggero e nera la sua via” (in originale “Black is the messenger, and black is his path”) potrebbe essere un riferimento a Robert Black o un uso più metaforico del termine nero, a indicare qualcosa di oscuro, maligno.

Il commentatore fa notare come Nyarlathotep, nella narrativa di Lovecraft, sia chiamato “il messaggero” e “l'uomo nero” dei sabba delle streghe. Aggiungo io che da questo numero di Providence ci sono una marea di riferimenti alla figura di Nyarlathotep, il messaggero degli dei esterni, il dio dalle mille facce/maschere, l'uomo nero, il caos strisciante, il faraone oscuro (sembro snocciolare titoli nobiliare in puro stile Daenerys Targaryen). Vedremo più in dettaglio nel seguito come la versione di Moore di Randolph Carter (il quale nel racconto lungo “La ricerca dello sconosciuto Kadath” parte per una cerca nel mondo dei sogni che lo condurrà proprio al cospetto della dimora di Nyarlathotep) sia profondamente immersa nel misticismo egizio, così come riferimenti più nascosti (ad esempio ad artefatti di vetro e metallo) portano sempre in quella direzione.

“Uno scrivano egli è” un riferimento a Robert Black (come giornalista, ma anche come narratore degli eventi in cui si trova coinvolto, nel suo diario).

"Thot dell'antico Khem" era il dio egizio della magia e della scrittura. Thot è identificato con il dio greco Hermes, e assieme divengono Ermete Trismegisto, mitico fondatore del sistema magico. Nonché, aggiungo io, simbolo che apre il diario di Black (si veda Providence 01, pagina 27).

Khem era uno dei nomi dell'egitto, dalla parola chem, che stava per nero, e da Kemet, la terra nera. Altri riferimenti che riecheggiano soprattutto due lavori di Lovecraft: il corto Nyarlathotep e la poesia omonima (nella raccolta “Fungi From Yuggoth”).
And at the last from inner Egypt came
The strange dark One to whom the fellahs bowed;
Secondo il commentatore “Strani strumenti di vetro e metallo” potrebbe riferirsi agli occhiali di Black. Su questo punto non concordo assolutamente, basta rileggere il racconto Nyarlathotep, dove si trova il seguente passaggio, per capire di chi si sta parlando.
Fu in un simile momento che, in Egitto, fece la sua comparsa Nyarlathotep. Nessuno sapeva chi fosse, ma apparteneva all'antica stirpe e aveva i lineamenti di un faraone. I fellah s'inginocchiavano al suo passaggio senza sapere perché; diceva di essere uscito dal buio di ventisette secoli e di aver udito messaggi che non venivano dal nostro pianeta. Olivastro, snello e sinistro, Nyarlathotep venne nei paesi sviluppati e si diede alla ricerca di strani oggetti di vetro e metallo, che poi combinava in strumenti fantastici.

“un paese distante e remoto” si riferisce forse all'America di quegli anni, distante dal Medio Oriente del 703 a.C.

“dove le scintille volano ovunque”, profetizza l'avvento dell'elettricità.

“una volta non eri una vecchietta pusillanime”, il dottor North utilizza un termine spregiativo per indicare il ruolo femminile in un rapporto omosessuale

“tu ti concedi questi uomini e loro finiscono per seguirci dappertutto” un doppio riferimento, alla vita sessuale di North e ai risultati degli esperimenti nella rianimazione di corpi, risultati che finiscono col seguirli ovunque, come nel racconto originale.

Vignetta 2

Il nostro protagonista riposa, dopo gli strani eventi occorsi in Providence 05, nella casa di North e Montague, a Manchester.
Siamo al 10 di settembre, 1919, almeno stando a quanto dice Elspeth Wade (pagina 17, vignetta 1).

“riesumare” è un riferimento alle attività di "scavatore di tombe", dal racconto "Herbert West, rianimatore".
"Il college" è Sant'Anselmo, dove Black e North si sono incontrati, a pagina 4 di Providence #5.

I bordi delle vignette sono tornati al consueto tratto manuale, a indicare che si tratta del tempo presente, non modificato da anomalie paranormali.

Vignetta 3

Un altro estratto dal Kitab, l'immagine è ripetuta a pagina 13, vignetta 1.

Aqlo è la pronuncia della parola Aklo, il linguaggio, menzionato da Lovecraft nel racconto “L'orrore di Dunwich” e da Moore nel “Neonomicon” e precedentemente in Providence. In questo caso possiamo vedere la sua rappresentazione scritta, con caratteri simili all'ebraico, in una sorta di tavola di decifratura.

“Non se ne accorgerà nessuno” traduzione di “Nobody will miss…”, nella quale si perde un altro doppio senso. Da una parte la possibilità che North voglia usare Black per un esperimento di rianimazione, come l'equivalente lovecraftiano, il dottor West, uccidendolo per poi testare il suo siero. D'altra parte, North potrebbe vedere in Black un possibile partner sessuale.

“Scandal”, generato dalla promiscuità sessuale di Montague e del suo partner oppure dalle attività illecite legate al passatempo di North.

Vignetta 4

“Prissy”, è North che insiste a usare un termine femminile, il quale ci riporta alla mente il personaggio di Prissy Turner (una collega di Black all'Herald, comparsa nei primi numeri).
In italiano il senso si perde, perché si è scelto il termine "isterico".

Pagina 2

Vignetta 1

“Out of Time” è un riferimento al racconto lungo “L'ombra calata dal tempo” (“The Shadow Out Of Time”) del quale incontreremo il protagonista a pagina 8. In maniera più marcata si nota la relazione con quanto è successo a Black, che ha scoperto di aver perso molti giorni, e che è stato posseduto da entità giunte dal passato (riferimenti sia alle vicende del racconto La cosa sulla soglia sia al già citato L'ombra venuta dal tempo).

“Goffs Falls” è dove si trova la casa stregata vista in Providence 05.

“Occuparsi subito delle cose”, in originale “Promptly”, si riferisce al fattore tempo, essenziale nella rianimazione dei corpi, passatempo del dottor Herbert West nel racconto omonimo.

“Vero, caro?”, North usa un termine “famigliare” che potrebbe enfatizzare il suo ruolo dominante nella relazione con Montague.

North porta un farfallino verde, un possibile simbolo della sua omosessualità.

Pagina 3

Vignetta 1

“tenerle morte e sepolte”, molto più esplicito dell'originale "Letting things rest”. Si sprecano i riferimenti alle attività notturne traducibili in riferimenti sessuali (in questo caso Montague starebbe dicendo a North di smetterla di stuzzicare Black), oppure legati al suo disinteresse nella rianimazione dei morti. Un commentatore aggiunge che le cose soggetto della frase, nell'originale “thing”, potrebbe essere un eufemismo Shakespiriano per indicare i genitali.

“forse è un segno”, allude ai sogni, spesso indicatori di eventi futuri. In particolare, Kenneth Grant, nel saggio “Dreaming Out of Space”, propose la teoria che Lovecraft fosse un occultista “inconscio”, e che nei sogni, alla base di molta della sua narrativa, avesse accesso a informazioni occulte reali e codificate. Nel passato abbiamo già visto Black avere sogni e visioni (Providence 03, pagine 18-21) e subire spostamenti nello spazio-tempo, quindi questi sogni potrebbero essere davvero premonizioni (o una via di accesso a memorie di eventi ancora non accaduti).

Vignetta 2

“prendere dal panico per qualche incubo” allude a sogni e incubi come fonte di ispirazione per una parte significativa della narrativa di Lovecraft, incluso anche “La dichiarazione di Randolph Carter”.

Vignetta 3

North sta sussurrando, come si desume dal “baloon” col bordo tratteggiato.

“giocare un po'…”, North si diverte a stuzzicare Black.

Pagina 4

Vignette 1-2

Queste vignette formano una sequenza a camera fissa.

Vignetta 2

“ti prometto che te ne libererò [della pressione] in men che non si dica” un altro doppio senso. North può dare sollievo a Black con una sana attività sessuale, così come uccidendolo per i suoi esperimenti

Vignetta 3

“una delle ragazze”, si tratta di Elspeth Wade. Ironicamente questo episodio riecheggia sia gli eventi del racconto “La cosa sulla soglia” (dove il corpo di Asenath Waite che si presenta alla porta fa precipitare la storia) sia il ritorno del rianimato Eric Moreland Clapham-Lee in “Herbert West, rianimatore”.

Vignetta 4

Questa vignetta e la seguente formano una sequenza a camera fissa.

Pagina 5

Vignetta 1

“saltate fuori alcune cose” e “salta sempre fuori qualche cosa” sono ulteriori doppi riferimenti all'attività sessuale e di rianimazione dei corpi morti.

Vignetta 2

“questioni che si vorrebbero tener sepolte”, altro riferimento a scandali di tipo sessuale/rianimatorio.

Vignetta 4

“quei tipi degli sgomberi, di Boston” potrebbe essere associato con le attività sotterranee dei ghoul con Pickman/Pitman, in quel di Boston.

Pagina 6

Vignetta 1


Prima comparsa di Elspeth Wade, già vista in Providence 05, pagina 6, vignetta 1. La ragazza è l'equivalente di Asenath Waite, dal racconto “La cosa sulla soglia”.

La casa dove convivono North e Montague potrebbe essere situata al 162 di Orange Street - Vedasi Street View

Vignetta 2

La chiesa sulla sinistra è la cattedrale della Sacra Trinità, in un quartiere a sud di Orange Street, all'angolo tra Union e Pearl Street – Vedasi Street View.

Vignetta 3

“solo un militare canadese” è probabilmente l'equivalente di Eric Moreland Clapham-Lee, il superiore di Herbert West, il cui corpo senza testa, rianimato da West, insegue lui e il suo assistente nel racconto originale.

Pagina 7

Vignetta 1

Black e Elspeth Wade camminano lungo Pearl Street – Vedasi Street View.

Vignetta 2

Black e Elspeth Wade passano sul ponte Mac Gregor, dove si sono incontrati, in Providence #5, pagina 6, vignetta 1 – Vedasi Street View.

Vignetta 3

“Non sei abituato al ritmo della vita a Manchester”, il dialogo ruota attorno all'anomalia temporale che ha coinvolto Black, il cui periodo a Manchester è durato più di quanto lui stesso se ne sia reso conto.

La costruzione è l'Alumni Hall, nel college di Sant'Anselmo, ripreso sulla copertina di questo numero.

Vignetta 4

“è una piccola adulta” si riferisce all'età dello spirito che possiede Elspeth/Asenath, non all'età anagrafica.

“Padre Race” è padre Walter Race, l'equivalente del professor Warren Rice, personaggio del racconto “L'orrore di Dunwich”. Ne abbiamo sentito parlare in Providence 05, pagina 2.

Pagina 8

Vignetta 1

Prima apparizione di padre Walter Race.
Hank Wantage è tornato da più di una settimana, anche se per Black non sono passati che un paio di giorni, a causa della distorsione dello spazio tempo che lo ha coinvolto.

La famiglia Wades è l'equivalente dei Waite nel racconto “La cosa sulla soglia”. Sono alla guida dell'ordine della Stella Sapiente, e hanno partecipato all'estromissione delle famiglie Boggs e Wheatleys. Sono stati nominati in precedenza (vedi: Providence 03, pagina 11, vignetta 3, Providence 04, pagina 9, vignetta 4, Providence 05, pagina 13, vignetta 2).

Vignetta 2

“non sa quanti nel corpo docente finiscono per diventare vecchi farfuglianti” Un probabile accenno (ironico?) alla facilità con la quale chi investiga nei Miti è soggetto alla perdita della sanità mentale.

Vignetta 3

Prima apparizione di Hank Wantage, bibliotecario al college di Sant'Anselmo ed analogo del dottor Henry Armitage del racconto “L'orrore di Dunwich”.

Nat Paisley è l'equivalente del professor Nathaniel Wingate Peaslee, personaggio principale del racconto lungo “L'ombra calata dal tempo”, nel quale è soggetto a uno scambio mentale con una creatura che viene dal passato, un alieno della Grande Razza di Yith.

Vignetta 4

“tutto quel trambusto con Alice si risolverà”, riferimento alla moglie di Peaslee nel racconto "L'ombra calata dal tempo", Alice Keezar.

Pagina 9

Vignetta 1

“Nel 1908 ha avuto un esaurimento” si riferisce al professor Peaslee, posseduto secondo il racconto originale, dal 14 maggio 1908, con conseguenti amnesia e crollo mentale.

Vignetta 2

“Nei cinque anni successivi...”, sono ancora le vicende ispirate a “L'ombra calata dal tempo”, narrate da un osservatore esterno.

Vignetta 3

“Saint Anselm ne ha ricevuto una copia in dono”, Blake sta riferendo quanto appreso in precedenza sul libro di Hali, il Kitab (si veda Providence 04, pagina 9, vignetta 1)

Vignetta 4

La “Stella Sapiente” è l'ordine nato attorno al libro della Stella Sapiente, il libro di Hali, il Kitab, l'equivalente del Necronomicon lovecraftiano. Tutto il background nel dettaglio si trova nell'opuscolo di Suydam, in Providence 02.

Page 10

Vignetta 1


La prima vignetta riproduce una fotografia dell'Ordine della Stella Sapiente, scattata presumibilmente nel 1890, in quanto la famiglia Wheatleys, successivamente estromessa, è ancora presente.
Dalla sinistra verso destra:
  1. un giovane Garland Wheatley (cfr. Providence 04, pagina 7, vignetta 4) con alcune delle spille di appartenenza
  2. la figlia di Garland, Leticia Wheatley (cfr. Providence 04, pagina 12, vignetta 1), che col padre si trova leggermente staccata dagli altri, a suggerire (come l'espressione corrucciata del capofamiglia) la presenza già a quel tempo di una rottura all'interno del gruppo
  3. Whipple Van Buren Phillips, il nonno di H.P. Lovecraft, probabilmente quel “Buren” nominato in precedenza (cfr. Providence 04, pagina 9)
  4. uno sconosciuto
  5. Winfield Scott Lovecraft, padre di H.P. Lovecraft (cfr. Providence 05, pagina 13, vignetta 3)
  6. Edgar Wade, il cui nome verrà rivelato nella vignetta successiva. Una sua versione, leggermente invecchiata, compare nella fattoria dove è atterrato il meteorite (cfr. Providence 05, pagina 13, vignetta 3). Wade è l'equivalente di Ephram Waite, dal racconto “La cosa sulla soglia”. Gli manca la barba grigia descritta nel racconto di Lovecraft, ma come per Wheatley e Winfield Lovecraft, potrebbe essere una questione legata all'età.
Il fotografo è Ronald Underwood Pitman di Boston, l'equivalente di Richard Upton Pickman da “Il modello di Pickman” e “Il sogno dello sconosciuto Kadath”. L'indirizzo di Pitman è lo stesso visto nella fotografia a casa Wheatley (Providence 04, pagina 21, vignetta 3).

Vignetta 2

“è scomparso quando la piccola aveva solo otto anni”, un riferimento a come ne “La cosa sulla soglia” Ephraim Waite muore alla stessa età.

“mi sono recato alla fattoria degli Wheatley ad Athol”, visto in Providence 04.
Vignetta 3

Wantage usa un panno per afferrare il libro, una pratica comune per evitare di sporcare o rovinare libri rari e, come fa notare un altro commentatore, il modo con cui si maneggiano oggetti sovrannaturali.

“Nel 1913 Edgare Wade ha insistito perché proibissimo loro l'ingresso in biblioteca”, ripete la storia dell'espulsione dei Wheatley, rei di aver chiesto di adempiere loro stessi alla profezia del redentore (Providence 04, pagine 8-9).

“avete paura che qualcuno possa entrare”, ricorda come, nel racconto “L'orrore di Dunwich”, Wilbur Whateley riesca a entrare per rubare il Necronomicon.
Pagina 11

Vignetta 1


Il titolo completo del libro è:

Libro di Hali
della
Sapienza
delle
Stelle
Tradotto
da Robert Turner, Philomathes
Londra
Stampato da J. C. per conto di N. Ragok e J. Harrison
per essere venduto nelle botteghe dei signori presso
Angel in Cornhill, e presso Holy Lamb
a est di Sant Paul. 1651


La pagina del titolo richiama la storia del libro di Hali così come è stata presentata nell'opuscolo di Suydam in Providence 02.

Le linee “Angel in Cornhill” e “Holy Lamb a est [della cattedrale] di Sant Paul” si riferiscono a un editore e un rivenditore di libri molto noti a Londra nella metà del 1600, la cui firma può essere ritrovata su numerosi testi.

Vignetta 2

“ho un taccuino” fa sapere al lettore che le note di Black sul libro di Hali potranno essere lette successivamente nel suo zibaldone.

Pagina 12

Vignetta 1

Il testo appare nella sua forma completa a pagina 34

“due maschere” è un possibile riferimento a (o ispirazione per) la pallida maschera del “Re in Giallo” o il suo equivalente in Providence, il Sous le Monde. Potrebbe anche riferirsi al sacerdote di Leng che compare nel racconto lungo “Il sogno dello sconosciuto Kadath” e in “Fungi from Yuggoth”. Anche a Nyarlathotep è stato attribuito l'utilizzo di diverse “maschere” sebbene Lovecraft non utilizzi mai questa terminologia. Nel contesto della storia, le due maschere potrebbero essere quella indossata nel mondo della veglia e in quello del sogno, un riferimento a H.P. Lovecraft e al suo alter ego Randolph Carter.

“Redentore” potrebbe essere il soggetto della profezia già vista in Providence 02, pagina 39 (nell'opuscolo di Suydam, a pagina 10). In Providence 04 (da pagina 9, vignetta 4), Garland Wheatley narra del suo tentativo di adempiere alla profezia del redentore

“coda del leone” è una parte della costellazione del leone. Lovecraft è nato nel segno del Leone (20 agosto).
“prima che trascorrano milleduecento inverni” indica che il redentore è nato prima del 1903, in quanto il Kitab è stato scritto attorno al 703 a.C.

Il bordo delle vignette dove compare il Kitab è lineare, a indicare come sappiamo una situazione che presenta elementi sovrannaturali.

Vignetta 3

Black sente le voci di quando ha sentito in precedenza parlare del Kitab
- “Kitab al Hikmah al Najimya…”, è il dottor Alvarez, Providence #1, pagina 15, vignetta 3
- “Il francese Etienne Roulet, fondatore dell'ordine…”, si tratta di Robert Suydam, Providence #2, pagina 12, vignetta 1.

Vignetta 4


Moore utilizza la tecnica di riprodurre la stessa persona in momenti e azioni diverse, per indicare che Black è immerso per lungo tempo nella lettura o, d'altro canto, per indicare una qualche sovrapposizione di flussi temporali. Questo potrebbe essere l'inizio di un più alto livello di coscienza, mostrato nella sequenza alla fine del quarto capitolo di Neonomicon (pagina 22, vignetta 4, pagina 23, vignetta 5). In realtà, aggiungo io, i bordi di queste vignette sono irregolari, quindi non ci dovrebbe essere interferenza sovrannaturale, a quanto si è visto fino a ora.

Pagina 13

Vignetta 1

L'immagine riprende quella vista a pagina 1, vignetta 3. Il testo sulla pagina che viene girata è lo stesso di pagina 1, vignetta 1 e pagina 12, vignetta 3, visto in dettaglio a pagina 35

Black sente ancora le voci di chi gli ha parlato del Kitab.
- “si tratta del libro di Hali…”, è Tobit Boggs, Providence 03, pagina 10, vignetta 2
- “vedete, facevo parte di una società...” e “è quando si sono fatti venire i grilli per la capa…”, sono frasi di Garland Wheatley, Providence 04, pagina 9, vignetta 1

Vignetta 2

Il linguaggio cifrato Aklo, i cui caratteri ricordano l'ebraico, they have a high degree of symmetry or relation with neighboring characters. Sebbene compaia come una semplice tavola di sostituzione per la cifratura, l'Aklo è reso complicato dall'assenza di lettere quali ‘e’, ‘f’, ‘j’, ‘w’ e dalla presenza di digrammi come ‘ch,’ ‘tz’, ‘sh’, e ‘th’, per un totale di 24 caratteri.

Vignetta 3

Come a pagina 12, vignetta 4, la stessa donna compare in momenti e spazi diversi.

Vignetta 4

Lo stesso testo è riflesso a pagina 39 sugli occhiali di Black.

...ogni ora solo con il passo di un uomo
nel deserto del tempo, quella smisurata
landa celata e ignota alle sue vittime
di cui queste non conoscono i venti...

Pagina 14

Vignetta 1

L'immagine di un arabo che urla nel deserto si sovrappone al testo del Libro di Hali. E' la prima comparsa di Khalid ibn Yazid, l'autore del Kitab. Abbiamo già menzionato Yazid tante volte, si veda Providence 01, pagina 15, Vignetta 4.

Nella versione inglese, sul testo non si legge “sconfiggere la morte”, ma “the outer dark”, forma abbreviata di “the outer darkness”, espressione in uso sia col Lovecraft della Storia del Soprannaturale nella letteratura, che da Robert E. Howard, specialmente con La valle delle donne perdute e A Word from the Outer Dark (una raccolta di poemetti, prima volta che ne sento parlare).

Il testo compare nella sua versione completa nel Commonplace Book, a pagina 38.

Il testo discute due dei quattro metodi del Kitab per prolungare la vita (si veda, per l'ennesima volta, Providence 01, Pagina 16, Vignetta 1, o la relativa annotazione):

- I primi (di) questi metodi sono gli alimenti, po (…) e colui che ha fame di un suo simile non conosce un rapido declino.
Si riferisce al cannibalismo magico che ha permesso di mantenere in vita Shadrach Annesley in Providence 03.

- (I) secondi sono il caldo o il freddo.
Il metodo del freddo lo conosciamo già dal dr. Alvarez di Providence 01.

I bordi del pannello sono dritti e precisi, pertanto sottolineano il carattere soprannaturale della scena (e della lettura; si vedano le osservazioni di Black relative al tempo passato a leggere).

Vignetta 2

Di nuovo il senso del passare della giornata mentre Black è perso nella lettura del Kitab.

Vignetta 3

Moore zooma lentamente su Khalid, da quanto riusciamo a leggere dal Libro di Hali gli antichi non sono per Moore entità aliene, ma uomini dalle vite innaturalmente lunghe (“tra gli antichi della”).

I bordi della vignetta sono ancora precisi e geometrici, per cui è ancora all'opera il sovrannaturale.

Vignetta 4

E' la prima di una coppia di vignette ambientate nel futuro. Le vignette che anticipano vignette successive hanno una luce più morbida, con colori diversi sia dal color seppia dei flashback, sia dai colori un po' smorti e realistici del presente.
Vediamo l'identica vignetta (!), solo con colori più accesi, a pagina 16, vignetta 3.

Pagina 15

Vignetta 1

Un'altra sequenza temporale: Black continua a leggere indifferente a tutto, persino al servizio delle pulizie che annuncia la chiusura (in questo siamo molto simili, con l'eccezione che non leggo il Kitab, ma saggi di storia ^^).

Vignetta 2


Lo zoom sull'Arabo proviene da Pagina 14 Vignetta 3.
Ancora una volta, bordi del pannello geometrici e lineari.

Vignetta 3

Un'altra scena dal futuro; la vedremo riprodotta identica a Pagina 16, Vignetta 2 (le parole nella vignetta in questa pagina sono leggermente diverse dalle parole nella vignetta “presente”, quando la vediamo per la seconda volta). Forse significa che la capacità “profetica” di Black è ancora imperfetta e confusa?

Pagina 16

Vignetta 1

“... libro che abbia mai letto. Non so come, ma quasi mi sembrava già di conoscerlo.”
Black non dovrebbe sorprendersi, considerando che abbiamo già visto l'identico libro a Pagina 1!

“... mi ha parlato di lei ad agosto, due o tre settimane fa.”
Sottolinea nuovamente come Black sia rimasto alla Casa delle Streghe due, o tre settimane, anche se per lui è sembrato solo un giorno: il senso del tempo, grazie alla geometria non euclidea del posto ha completamente sballato il suo orologio biologico.

Vignetta 2

Riproduce Pagina 15, Vignetta 3, ora nel presente del 1919.

Vignetta 3

Riproduce Pagina 14, Vignetta 4, ora nel presente del 1919 (!).

Pagina 17

Vignetta 1

“Se sei tanto stravolto, puoi riposare nei miei alloggi, ma ci conviene rientrare prima che si metta a piovere.”
Si riferisce ai poteri di Ephraim Waite, nominati ne La cosa sulla soglia:
Il vecchio aveva fama di essere stato, da giovane, un prodigioso studioso di scienze occulte e si diceva addirittura che potesse, a suo capriccio, scatenare e placare gli uragani.

Vignetta 2

“Il mio impermeabile! L'ho dimenticato a casa della signora Macey. Che faccio se...”
Ci si ricollega agli eventi di Providence 05.

Vignetta 4

“Di solito con me vive il signor Finney...”
Non c'è nessun guardiano ne La cosa sulla soglia. Il nome Finney ricorda vagamente Gilman (da L'ombra su Innsmouth) di conseguenza un riferimento all'eredità da uomo-pesce di Elspeth, come dello stesso Asenath Waite.

“T-ti prometto che non ti riverserò addosso i miei problemi.”
Contraddetto dalla pagina successiva, dove Black fa esattamente ciò, confessando le sue disavventure.


C'è un gatto nero sul davanzale della porta della seconda casa a destra. Un altro gatto nero era già comparso in Providence 03, Pagina 3, Vignetta 4.
Gatti neri compaiono in tutti i numeri del Neonomicon e ovviamente conosciamo l'amore che Lovecraft provava verso i nobili felini.

La casa di Elspeth compare al 61esimo di Orange Street - corrisponde anche a Street View.

La Chiesa sullo sfondo è oggi chiamata Dialogue Church; è posizionata all'angolo tra Orange Street e Pine Street.

Pagina 18

Vignetta 1-4

Tutte e quattro le vignette hanno la stessa prospettiva, con un leggero effetto zoom su Black ed Elspeth.


Al centro c'è il quadro incorniciato dell'anziano Edgar Wade, che si rivela man mano che Elspeth si spoglia. L'accostamento non è casuale, considerando come Wade abbia usato il trasferimento dell'anima descritto nel Kitab per salvarsi dalla morte nel corpo di Elspeth.

Vignetta 1

“... e-e così, dopo la morte del mio amico”
Si riferisce al suicidio di Johnathan/Lillian Russell; una versione all'acqua di rose di cos'è davvero successo in Providence 01.

“M-mi sembra di avere un esaurimento nervoso.”
Lovecraft passò una buona parte della sua giovinezza preda di crisi di depressione - adduceva spesso le sue terribili malattie nervose come scusa. S. T. Joshi argomenta bene la grave crisi nervosa che lo colpisce sui vent'anni, da cui esce solo con la scrittura e i rapporti epistolari della National Amateur Press Association (NAPA).

“Non è questo che succede.”
Un'altra previsione nel futuro, un altro indizio del ruolo di Black come “araldo”.

Gli oggetti sulla radio sono un pacchetto di sigarette Chesterfield e un accendino (verranno usati in seguito da Elspeth).

Vignetta 2

“... in cerca di questo fotografo, Pitman.”
Ci si riferisce a Ronald Underwood Pitman, analogo per Providence di Richard Upton Pickman, da Il modello di Pickman e tante altre storie. Black si è ormai accorto dell'esistenza di Pitman/Pickman, avendo visto le sue foto della Stella Sapiente (Pagina 10, Vignetta 1) e avendolo visto nella fotografia dei Wheatley (Providence 04, Pagina 21, Vignetta 3).
Lo visiterà in Providence 07.

Stella sapiente - Vedi Pagina 9, Vignetta 3.

Tuo padre - è Edgar Wade. Vedi Pagina 10, Vignetta 1.

Dr. Wade è un errore significativo da parte di Black, dovrebbe essere Dottor Wantage. E' evidente che Wade stia già influenzando mentalmente Black.

Vignetta 3

Il professor Einstein è ovviamente Albert Einstein, la cui teoria della relatività demolì alle fondamenta le certezze della fisica newtoniana. Nel 1919 era vivo&vegeto, professore all'Università Humbolt di Berlino. Le teorie di Einstein furono senza dubbio un'ispirazione per un appassionato di scienza dilettante quale Lovecraft.

Lo stesso Moore lo conferma, con l'azzeccata definizione di “barometro... delle paure del primo Novecento.”
Riporto in originale il frammento d'intervista:
“Lovecraft became a perfect barometer… of the fears of the early 20th Century, including the fears of man’s relegation in importance, given what we were starting to understand about the cosmos. Lovecraft was unlike other people of his day. He actually understood that stuff. He was very quick – he didn’t like Einstein – but he was very quick to assimilate Einstein’s ideas. He didn’t like quantum theory, but he almost understood it.”
Vignetta 4

Chiedo consigli a una tredicenne, - Elspeth dovrebbe quindi esser nata attorno al 1906, e la morte di Edgar collocarsi intorno al 1914.

Pagina 19

Vignetta 1

“Lo vedi benissimo che cosa fa”
Che “cosa fa”, invece di che “cosa sto facendo”.

“Si sta togliendo i vestiti così potrai avere un rapporto con lei.”
Un “rapporto con lei”, invece che “un rapporto con me”.

E' dove Etienne Roulet (l'entità che possiede Elspeth) smette di fingere e si mette a parlare della ragazza come di un'altra persona, un “abito” che indossa.

Vignetta 3

“Ha-hanno tutti le fregole, o cosa? E'- E'...”
Il povero Black non ha tutti i torti: nell'arco di 48 ore (o 3, 4 settimane, a seconda del punto di vista) ha incontrato Hector North che gli ha fatto un'ambigua proposta, di notte Massey è comparsa nuda nella sua camera da letto e ora una tredicenne gli si spoglia di fronte.
Ovviamente si può anche considerare la frase come emblematica della natura sessuale di Providence (e del Neonomicon) contrapposti alla letteratura (solo in apparenza) puritana di H. P. Lovecraft.

Vignetta 4

Black termina la frase che stava pronunciando Elspeth, segno che Roulet ha cambiato corpo con Black, come ne La cosa sulla soglia. Black (ora dentro Elspeth) si guarda le mani incredul(a)o. La natura trans (nel senso letterale anche di tra(n)sferimento) del racconto, come sottolineata da recenti studi accademici (Sex and the Cthulhu Mythos), è qui piuttosto ovvia.

“... hai solo la mente altrove.”
Si riferisce sia all'esaurimento nervoso di Black, che al trasferimento di Roulet appena avvenuto nel corpo di Black - lo possiamo intendere in senso letterale, insomma.

Moore aveva già descritto un simile trasferimento di anime nella Lega degli Straordinari Gentlemen, Volume 3, Secolo: 1969.


A pagina 22-23 Oliver Haddo trasferisce la sua anima (o coscienza, o fluido vitale, quello che preferite), nel corpo del fidato, ma ingenuo allievo Kosmo Gallion.

Pagina 20

Vignetta 1

“Noi tutti ti abbiamo aspettato per tanto tempo...”
E' la Stella sapiente che aspetta l'Araldo (Herald, cioè Black).

“E vogliamo fare una buona impressione.”
Sembra riecheggiare quanto diceva Massey nella Casa: “Tutti quanti abbiamo notizie che vogliamo inculcare, così che a loro volta vengano inculcate in lui” (Providence 05, Pagina 19, Vignetta 1).
Fare una buona impressione è qui inteso nel senso di to impress, del contatto fisico anche violento.

“Date le circostanze, Edgar è stato il miglior contenitore possibile...”
L'entità che ha scambiato il corpo di Elspeth per quello di Black aveva posseduto allo stesso modo Edgar Wade. più tardi scopriamo che l'entità è Etienne Roulet.

Vignetta 2


“Fa persino mettere in dubbio l'esistenza del fenomeno dell'identità...”
Vero modo di pensare post umano, che non ci deve sorprendere visto che proviene da un'entità che “viaggia” tra i corpi, come una sorta di parassita metafisico.

Pagina 21

Vignetta 1

La faccia e la piega della smorfia di Black ricordano la stessa piega delle labbra dal quadro di Edgar Wade, come la bocca ferma di Ephraim Waite nella Cosa sulla soglia.

“La prima è stata... ammh ... è stata la mia povera Matilde.”
E' presumibilmente Matilde Roulet, la moglie di Etienne Roulet, una delle fondatrici della Stella Sapiente, come racconta l'opuscolo di Suydam in Providence 02. Questo confermerebbe che l'entità in questione è Etienne Roulet.

Vignetta 3

Roulet, per il tramite di Black, parla in francese.
La traduzione è dall'inglese a sua volta tradotto dal francese, per cui prendetela cum grano salis...

“Non preoccuparti! Io... unh... ovviamente mi tirerò indietro prima che ... ahhh ... eiaculi in te. Oh, per quanti secoli ho aspettato con impazienza di spargere la mia saggezza stellata sulla tua grassa pancia!”

Vignetta 4

Il ritratto di Edgar Wade è di nuovo svelato al lettore; era nascosto dietro Black nella vignetta 3, visivamente significando che Wade (o in realtà Roulet) sta possedendo Black.

Pagina 22

Vignetta 2-3

Vignette con la stessa prospettiva, a camera fissa.

Vignetta 3

E' stavolta Elspeth a terminare la frase di Black, a significare che Roulet ha di novo cambiato corpo, permettendo a Black di rientrare nel suo.

Pagina 23

Vignetta 2

“Il timore di Dio sia fondamento della Sapienza/ Fear of the Lord is the beginning of wisdom.”
E' anche il motto del Collegio di S. Anselmo.

“N'est ce pas?/ Non è così?”

Elspeth/Roulet ha il cliché da film noir di fumare dopo il sesso.

Vignetta 4

Black si sta dirigendo verso Orange Street, vicino a Elm Street - Vedasi Street View.

Pagina 24

Vignetta 1


Black sta di nuovo attraversando il Ponte Mac Gregor (o Bridge Street) dove aveva incontrato Elspeth - Providence 05, Pagina 6, Vignetta 1.

Vignetta 3

Due delle case sulla destra appaiono stranamente simili a quelle su Boynton Street (vedasi Street View).

Pagina 25

Vignetta 2

L'auto appartiene a Mr. Jenkins; ne siamo già familiari con Providence 05.
La vignetta è la stessa scena di Providence 05, Pagina 1, Vignetta 1, solo rovesciata dall'altro lato.

Vignetta 3

Il cartello stradale recita “You are leaving Manchester”; siamo sull'altro lato del cartello di Providence 05, Pagina 1, Vignetta 1.

Vignetta 4


Black vede se stesso e Mr Jenkins nell'auto - prova a razionalizzare questo, Black!

Pagina 26

Vignette 1-4

Pagina 25, Vignetta 3 e queste quattro formano un'unica sequenza a camera fissa, come ne siamo ormai familiari.

Confuso, disperato e violato Black fugge dalla diabolica cittadina.  

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