mercoledì 14 settembre 2011

L'inizio del racconto: donne, dirigibili e brutti contadini


Ho provato a buttar giù l'inizio del racconto, mettendo assieme gli elementi che immaginavo
mi soddisfa molto, nonostante sia ancora zeppo di errori e incongruenze 
se avete consigli o alcuni passaggi sono poco chiari, dite ^_^

{EDIT 12/ 01/ 2011} Ho revisionato la prima parte del racconto, dandola in pasto ai critici del http://www.writersdream.org/forum/ . Ringrazio tutti i commentatori del forum , in particolare Bradipo e Poldo.

Incipit 




- Lady Katherina? Abbiamo imbarcato le ultime derrate di grano... Lo zeppelin è alla sua massima capienza-
La donna alle parole indossò i guanti rossi, contrasse le dita un paio di volte per meglio calzarli e s'incamminò a passi veloci, tallonata dal macchinista e dai cinque uomini della scorta.
- Resistenze?- chiese, accarezzando l'elsa d'avorio dello stocco al fianco. Il macchinista si rassettò l'uniforme con gesti impacciati e nervosi. Si grattò la barba vecchia di qualche giorno, incrostata da scaglie di ruggine. I soldati vicini attesero con cipiglio preoccupato la risposta.
- Nulla di serio. Un paio di teste calde con forconi e randelli -
- Un paio?- Il labbro squarciato da una vecchia cicatrice si sollevò in una parodia di sorriso.
- Emh... Quattro per l'esattezza, scusi.- Saettò uno sguardo nervoso al resto dei soldati verso cui la donna camminava veloce.- Neutralizzati e sotto custodia, ovviamente - Aggiunse frettoloso, tormentandosi i riccioli della barba.
L'ombra azzurra dello zeppellin repubblicano offuscava il cielo, bagnando di luce bluastra soldati e contadini, evidenziando denti e zigomi, trasformando i volti in scheletri ghignanti. La folla di contadini era accalcata nell'angusto spazio della piazza del villaggio. Una parata di vecchi sdentati, bambini cenciosi e denutriti popolani. Al centro, una muraglia di uniformi azzurro sporco: l'equipaggio dello zeppellin, il suo equipaggio. Stretto d'assedio dalla solita dannatissima folla urlante. Per il momento i luridi straccioni si limitavano a urlare insulti e a circondare i soldati rumoreggiando, decine di poveracci che pressavano uno stanco cerchio di elmi e fucili puntati. Un giovane contadino si avvicinò di qualche metro di troppo ai soldati, un calcio di fucile lo pestò in piena faccia, un paio di soldati lo costrinsero a terra, picchiandolo. 
Katherina calpestò qualche piede, scostò una mano implorante, la sagoma sporca di ruggine del macchinista che le faceva strada, tracciando un solco di imprecazioni e gomitate nella marea umana.
Riconobbe la faccia e l'uniforme d' Enrico all'istante: le spalline dorate e la sciabola d'ordinanza da sergente lo rendevano inconfondibile, persino nel mezzo di quella feccia urlante. Curioso come riuscisse a mantenere lucida e immacolata l'armatura nonostante tutto quel fango, tacendo la maledetta pioggia acida di pochi giorni addietro.
- Per quanto ancora riuscirete a tenerli a bada?- fiatò Katherina, scrutando con indifferenza i contadini in protesta.
L'uomo strinse i denti. - Non troppo, temo. Per il momento si limitano a protestare e lanciare sassi-
Un proiettile delle dimensioni di un pugno rimbalzò senza danno contro l'elmo di Enrico, che indietreggiò involontariamente. Sassolini del genere in piena faccia...

- La raccolta li ha fatti infuriare, capitano. Fossi in lei non peggiorerei le cose- aggiunse il sergente, scrutando invano la folla per vedere chi avesse gettato la pietra.
- La legge sentenzia la morte per i rivoltosi, Enrico. Non posso transigere -
Katherina continuò a farsi strada fino a raggiungere i prigionieri, uno scarno gruppo custodito da un cerchio azzurro di spalle e corazze. Il macchinista ansimava, tenendosi la pancia sovrabbondante. Alla vista di Katherina zoppicò fino al prigioniero al centro, sollevandogli il capo per i capelli unti.
Barba grigia incrostata di fango e letame, occhio destro coperto da gialla cataratta, l'altro spalancato, la sclera bianca venata di sangue, stravolta. Tentava di urlare qualcosa, il volto paonazzo per il bavaglio umido di bava.
- Questo idiota è il loro capo. Dice di essere un prete – il macchinista sputò nel fango, evidente disprezzo - Un vero piantagrane. Tanto blaterava e urlava che abbiamo dovuto imbavagliarlo -
Katherina scrollò le spalle, estraendo la pistola e inserendo un primo proiettile cromato. Allineò l'arma, controllò il bilanciamento e la distanza dal bersaglio.
- Ha forse importanza, macchinista? Sono tutti feccia indegna di volare-.
- Uccidici e non cambierà nulla, puttana! Prima o – uno spruzzo di sangue interruppe le parole di un altro prigioniero, quando un calcio in faccia del macchinista lo spedì bocconi nella polvere.
- Lascia parlare il capo - avvertì quietamente Katherina, inserendo nel carrello dell'arma altri proiettili. - E' la sacra legge dopotutto. Le ultime parole ai condannati -
L'omaccione brontolò qualcosa, togliendo il fazzoletto dal volto del capo dei rivoltosi.
Plack! Lo sputo colpì lady Katherina al collo. Animale del cazzo! Impugnò la pistola a due mani e sparò in testa al prigioniero di fianco al prete. Le cervella di quella larva umana esplosero nel raggio di diversi metri, sporcando i rivoltosi, arrossando il fango. Alcuni svennero, altri tacquero quando i soldati puntarono i fucili.
- Prova a sputarmi di nuovo addosso, pezzo di merda e uccido un altro dei tuoi amichetti - ringhiò la donna.
- Minacciare, torturare, uccidere. Non sapete fare altro -
L'uomo alzò lo sguardo e fissò dritto in faccia Katherina, che fu percorsa da un brivido alla spina dorsale. Quell'occhio coperto da cataratta... Era come se dietro si agitasse l'occhio sano, colmo di un bagliore folle, ai limiti del soprannaturale. O forse erano solo i riflessi all'ombra del dirigibile.
- Altro?- chiese fredda, allineando l'arma. La mano le tremava un poco.
- E' solo questione di tempo, Katherina. L'uomo non ha le ali, non è portato a volare. Presto i nuovi padroni verranno dal cielo e per voi non esisterà altro se non....- un sospiro quasi di compassione, l'occhio sano dilatato allo spasimo- eterna schiavitù!- 



Continua con "Una fuga imprevista"...


2 commenti:

Unknown ha detto...

Mi ha incuriosito, penso proprio che lo continuerò!!;)

Coscienza ha detto...

Ottimo, era quello l'intento ^__^ Se ti va segnalami pure incongruenze, perplessità o semplicemente passaggi che ti hanno colpito: i feedback sono sempre ben accetti.